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VERDETTO  DEL  TRIBUNALE  RUSSELL (Berlino estate 2001)

Una sessione del  tribunale Russell si è tenuto a Berlino a fine giugno/ inizio luglio 2001 per investigare sulla "VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI IN PSICHIATRIA"
[I documenti originali sono in  http://www.freedom-of-thought.de/
  vedi in questo sito alcune notizie / traduzioni :  IL TRIBUNALE RUSSELL  apre una sessione a Berlino sulla VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI IN PSICHIATRIA e Documento d'Accusa alla Psichiatria del TRIBUNALE RUSSELL ]

All'ultimo momento la Free University di Berlino che avevo dato disponibilità dei locali, non li ha più concessi. Nemmeno rappresentanti ufficiali della psichiatria  tedesca o mondiale si sono presentati, nonostante ripetuti inviti, a costituirsi difesa. Tuttavia questa prima sessione (seguiranno altre sessione gli anni prossimi in Israele e a New York) si è tenuta ugualmente. Il verdetto finale emesso quasi all'unanimità della giuria, è sottoriportato, (il verdetto della restante minoranza, riportato anch'esso, firmato dal famoso romanziere Paulo Coelho, è sostanzialmente uguale, non si capisce quale più cattivo rispetto la psichiatria!):
 
 Verdetto del Tribunale Russell sulla Psichiatria

Quale risultato evidenziato da quanto ascoltato nella sua prima sessione di Berlino nel fine settimana 30 giugno / 1 luglio 2001, il Tribunale è convinto che c'è molto esteso ma largamente non riconosciuto, un serio abuso sui diritti umani in nome della psichiatria.

In accordo con la Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, la maggioranza della giuria deplora profondamente l'incarcerazione di persone contro la loro volontà in nome della psichiatria. La perpetrazione di tali pratiche è una minaccia per la libertà individuale e collettiva ovunque.

Noi consideriamo il concetto di "malattia mentale" e il "modello medico" della psichiatria per spiegare il comportamento umano come fallaci e dannosi  perché il loro determinismo (particolarmente il caso della bio-psichiatria) toglie alle persone il diritto di scelta e la responsabilità. Si giustifica mediante essi persino concetti come la categoria legale di "paziente mentale" che permette la totale deprivazione di diritti civili ed umani ma è attualmente anche usata per assolvere azioni criminali e anti sociali.

Deploriamo l'atto della Free University di Berlino, che sotto la pressione del suo Dipartimento di Psichiatria, si è rimangiata la promessa di ospitare questo Tribunale. Ciononostante siamo determinati a continuare le nostre investigazioni ed audizioni, ad usare i media e tutti i mezzi di comunicazione possibili per esplorare questi abusi e per allertare l'opinione pubblica sui pericoli per la umana libertà rappresentati dall'accettazione acritica delle affermazioni e delle pratiche della psichiatria. Noi riteniamo che si debba condurre una ulteriore investigazione per esplorare specifici abusi psichiatrici: i farmaci per forza, l'elettrochoc, la restrizione tra quattro mura, la ospedalizzazione involontaria.

Uno stretto controllo legale e di supervisione politica sugli ospedali mentali e sulle pratiche della psichiatria, è il prerequesito per una effettiva protezione dei diritti umani. Meccanismi legali debbono includere un rappresentante legale, accesso ai documenti importanti, responsabilità civile e penale, proibizione della discriminazione riguardo i "pazienti mentali". Ulteriori passi pubblici e politici debbono essere compiuti, comprendenti un esame critico pubblico del ruolo della psichiatria, delle sue basi scientifiche, la giustificabilità o meno delle sue attuali pratiche.

La psichiatria non solo rifiuta di rinunciare alla forza che ha ottenuto per motivi storici dallo stato, essa persino gioca il ruolo di ben retribuito e rispettato agente di controllo sociale e di forza di polizia internazionale di repressione contro i comportamenti  politici e sociali dissidenti.

Noi troviamo che la psichiatria è colpevole di una combinazione di irresponsabilità e violenza, classica definizione dei sistemi totalitari. Chiediamo l'abolizione delle leggi di "salute mentale" come primo passo per rendere la psichiatria responsabile verso la società. A questo fine, si debbono fare compensazioni ai danni da essa arrecati. Fondi pubblici debbono essere resi disponibili per alternative significative ed umane alla psichiatria coercitiva.

Firmato (i membri della giuria):

Kate Millett
Ken Fleet
Esther Hertzog
Ron Leifer
Jacob Emanuel Mabe
Wolf-Dieter Narr
Richard E. Vatz

Due membri della giuria sono stati in disaccordo ed hanno presentato il sottostante giudizio di minoranza

Giudizio di minoranza

Quale risultato evidenziato da quanto ascoltato nella prima sessione di Berlino nel fine settimana 30 giugno / 1 luglio 2001, noi membri di minoranza della giuria (due membri), siamo convinti che c'è molto esteso ma largamente non riconosciuto, un serio abuso sui diritti umani in nome della psichiatria.

Noi della minoranza deploriamo ugualmente nettamente la incarcerazione ingiustificata di persone contro la loro volontà, quale una grossa violazione dei diritti umani. Riteniamo che ulteriori investigazioni ed udizioni debbano essere tenute per esplorare gli abusi ed allertare l'opinione pubblica sui pericoli per la umana libertà costituiti da una accettazione acritica delle affermazioni e delle pratiche della psichiatria.

Uno stretto controllo legale e di supervisione politica sugli ospedali mentali e sulle pratiche della psichiatria, è il prerequesito per una effettiva protezione dei diritti umani. Meccanismi legali debbono includere un rappresentante legale, accesso ai documenti importanti, responsabilità civile e penale, proibizione della ingiusta discriminazione riguardo i "pazienti mentali".

Ulteriori passi pubblici e politici debbono essere compiuti, comprendenti un esame critico pubblico del ruolo della psichiatria, delle sue basi scientifiche, la giustificabilità o meno delle sue attuali pratiche.

Firmato :  Paulo Coelho, Alon Harel
 
 

Verdict of the Russell Tribunal on Psychiatry

As a result of the evidence it has heard in its first session in Berlin over the weekend of June 30/July 1, 2001, the Tribunal is convinced that the serious abuse of human rights in the name of psychiatry is widespread but largely unrecognized.

In accordance with the United Nations Declaration of Human Rights the majority of the jury deeply deplore the incarceration of people against their will in the name of psychiatry. The perpetration of such practices is a threat to individual and collective liberty everywhere.

We consider the concept of "mental illness" and the "medical model" of psychiatry to explain human behaviour dangerous and fallacious because it is deterministic (particularly in the case of bio-psychiatry) deprives people of choice and responsibility. It even justifies concepts such as the legal category of "mental patient" which permits a total deprivation of human and civil rights and actually is used to exculpate anti-social and criminal actions.

We deplore the action of the Free University which reneged upon its promise to host the Tribunal following pressure of its Department of Psychiatry. Nevertheless we are determined to continue our investigations and hearings and to use the media and all means of communication available to explore these abuses and to alert public opinion to the dangers to human freedom presented by the uncritical acceptance of the claims and practices of psychiatry. We think further investigation should be conducted to explore specific psychiatric abuses: forced drugging, electroshock, four point restraint and involuntary hospitalization.

Strict legal and political supervision of mental hospitals and psychiatric practices is a prerequisite for the effective protection of human rights. Legal mechanisms should include legal representation, access to relevant documents, civil or criminal liability for incarceration and prohibition of discrimination against "mental patients". Further political and public steps should be taken including critical public examination of the role of psychiatry, its scientific basis and the justifiability of contemporary psychiatric practice.

Psychiatry not only refuses to renounce the force it has historically obtained from the state, it even takes on the role of a highly paid and respected agent of social control and international police force over behaviour and the repression of political and social dissent.

We find psychiatry guilty of the combination of force and unaccountability, a classic definition of totalitarian systems. We demand the abolition of the "mental health" laws as a first step toward making psychiatry accountable to society. To this end, compensation should be made for harms it has done. Public funds should be made available for humane and dignified alternatives to coercive psychiatry.

Signed (members of the jury):

Kate Millett
Ken Fleet
Esther Hertzog
Ron Leifer
Jacob Emanuel Mabe
Wolf-Dieter Narr
Richard E. Vatz

Two jury members disagreed and wrote the following minority opinion.

Minority Opinion

As a result of the evidence we the minority members of the jury (two members) heard in the first session in Berlin over the weekend of June 30 and July 1, 2001, we are convinced that the serious abuse of human rights in the name of psychiatry is widespread, but largely unrecognized.

We the minority also deeply deplore the unjustified incarceration of people against their will in the name of psychiatry as a gross violation of human rights. We think that further investigation and hearings should be conducted to explore the abuses and alert public opinion to the dangers to human freedom presented by the uncritical acceptance of the claims and practices of psychiatry.

Strict legal and political supervision of mental hospitals and psychiatric practices is a prerequisite for the effective protection of human rights. Legal mechanisms should include legal representation, access to relevant documents, civil or criminal liability for unjustified incarceration and prohibition of unjust discrimination against mental patients.

Further political and public steps should be taken. Those include public critical examination of the role of psychiatry, its scientific basis and the justifiability of contemporary psychiatric practices.

Signed: Paulo Coelho, Alon Harel
 
 



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