NO!PAZZIA   MANIFESTAZIONE-INCONTRI


Festa - incontro "Mad Pride"a Rimini e per organizzarci

(a Rimini 8-9-10-11 settembre 2006 - vedi particolari in Interattiva e Forum) (aggiornamento 1 ott 2006)

Da qualche anno va avanti a livello internazionale di fare in estate una o più giornate "Mad Pride", quale festa dell'orgoglio di essere od essere stati "matti", rovesciando il luogo comune che vede la pazzia come malattia e fatto negativo.

Noi rivendichiamo la nostra individuale 'pazzia' come modo individuale estremo di esplorare il mondo interno ed esterno, un modo umano straordinario, a cui è umano ricorrere in situazioni estreme. Un fatto quindi in parecchi casi utile e positivo.

Reso purtroppo negativo nella maggioranza dei casi dall'ostracismo e diffidenza con cui l'attuale cultura e società designa l'impazzimento, la pazzia. E reso negativo dalla delega che questa cultura la società e lo stato hanno concesso alla psichiatria, senza che in effetti la psichiatria sia competente. Risultato: un breve periodo se non un momento di "impazzimento" diventa molto spesso pazzia permanente per l'incomprensione e l'emarginazione sociale. Ora c'è anche quasi sempre il deterioramente grave progressivo irreversibile del corpo e dello spirito, causato dai 'farmaci' psichiatrici, somministrati a ciascuno di noi per decenni e decenni in completo arbitrio senza alcun controllo da quei falsi medici che sono gli psichiatri. Per "ridurre i sintomi" dicono gli psichiatri, ma in realtà ci rendono mezze persone a vita, spesso vegetali a vita, non di rado zombie perpetui.

Quando tuttaltro che raro interessi di familiari, di vicini, di psichiatri che cercano clienti, la paura esagerata del 'matto', non classifichino e mettano in 'cura' forzosa anche chi non è impazzito affatto ..!

Ribadendo la positività dell'impazzimento e il nostro totale giudizio negativo rispetto la psichiatria e la attuale cultura circa noi, gioire tra noi, questi i motivi della festa "Mad Pride"

Oltre la festa,
l'incontro di Rimini sarà anche per gettare prime basi per una organizzazione italiana "Utenti - Utenti-loro-malgrado - Ex-utenti - Sopravvissuti della/alla psichiatria". Una tale organizzazine, che c'è da anni in Olanda, Danimarca, Germania, Inghilterra, Svezia, .. (non ancora in Francia Spagna, ..) ancora non c'è in Italia. Di fatto questo ci priva di manifestare reclamare come gruppo contro soprusi abusi e leggi, di rappresentare i nostri interessi, di chiedere e/o organizzare alternative non-psichiatriche e non-farmacologiche.
La concezione, sbagliata, che ci sia 'malattia mentale' e quindi non siamo capaci di ragionare, è alla base di questo fatto, di questa mancata organizzazione? O le minori risorse rispetto il nord europa, o la più ristretta mentalità della famiglia cattolico-latina, o il buon nome di quella parte della psichiatria che si rifà a Franco Basaglia, in realtà una minoranza esigua e ora che i manicomi sono stati tolti anche poco attuale, o .. ?
Di fatto una nostra organizzazione non c'è in Italia.
Purtroppo una tale organizzazione dovrebbe affrontare problemi enormi, quali la difesa locale da abusi psichiatrici, il diffondere una immagine non negativa, distribuire informazione precisa sugli effetti dei farmaci, diritti legali, richiesta di modifica delle leggi, alternative non psichiatriche, rifugi, ... Questo forse, l'enormità del compito , è l'ostacolo maggiore che rende difficile organizzarci.

Ma si tratta di incominciare in qualche modo; appoggiandoci - per informazione sui farmaci, inconsistenza scientifica della psichiatria, alternative non-psichiatriche, ..- a gruppi esteri di Utenti-Sopravvissuti quali l'europea Enusp www-enusp.org

Tra i nostri interessi calpestati appunto il diritto di rifiutare le medicine psichiatriche, diritto sacrosanto se le 'cure' farmacologiche sono prolungate per mesi e mesi, spesso anni ed anni, dato che il danneggiamento al corpo e allo spirito aumenta progressivamente. L'imposizione dei farmaci per anni attualmente è di regola in Italia, ed è effettuata con minacce e ricatti dagli attuali (sé-dicenti) "servizi di salute mentale" pubblici e privati, nonostante la legge vigente non lo richieda, e nessuno ne esca mai 'guarito'.

Comunque sia se non ci organizziamo siamo fregati.

1 sett 2006

No!Pazzia www.nopazzia.it


aggiornamento 1 ottobre 2006

Purtroppo anche questo tentativo di incontrarci a livello nazionale ha avuto cattivi risultati. Anzi pessimi.
Da fuori Rimini ci sono stati solo il sottoscritto, e altri due. Però c'è stato un incontro prolungato con tre-quattro utenti/exutenti di Rimini.
Più la presenza e compagnia del gruppo di simpatizzanti antipsichiatri di Rimini. Che ci sono stati vicini, hanno offerto grigliata di pesce sulla spiaggia, .. Conosciuto in particolare un simpatizzante molto attivo pieno di idee e proposte di fare organizzare .. .

Quanto a discutere dell'associazione utenti/exutenti/sopravvissuti un nulla di fatto, dato che negli incontri utenti/exutenti era massima la preoccupazione di come dismettere i farmaci, come argomento soverchiante, e il piccolo numero di presenti ..

Purtroppo ancora una volta si constata che chi è "sotto cura" psichiatrica non è in grado di autogestirsi andare lontano di casa, ancor meno di città. Chi ha smesso le cure o non vuole più saperne o è preso da altri interessi più immediati e coinvolgenti, preferisce stare alla finestra .. .

Anche effettivamente questo incontro era poco preparato, deciso all'ultimo momento. Per l'organizzazione non c'era una bozza per obbiettivi, statuto,..

Ancora una volta l'attuale manager e responsabile di no!pazzia riconosce di essere poco bravo ad organizzare E CHIEDE A TALE SCOPO L'AIUTO E LA COLLABORAZIONE ATTIVA DI ALTRI  utenti/exutenti/sopravvissuti

A questo scopo attiveremo a breve un form informatico (una pagina interattiva di adesione/iscrizione) per collaborare aderire alla associazione da costruire, prevedendo la scelta di un impegno più (1) o meno (2) attivo:

In entrambi i casi cercheremo di rendere massima la riservatezza, tutelare la privacy. Iscriversi quindi anche con uno pseudonimo, ma la iscrizione dovrà essere poi comprovata, a scanso di doppie iscrizioni, galoppini filopsichiatrici, .., da un utente/exutente pubblico noto che lo conosca personalmente. Perciò i titolari organizzativi dovranno per forza di cose essere in parte visibili rintracciabili (almeno come email o telefonino). Ma potrà in tutti i casi, proponiamo da subito, essere usato in tal caso, comunque in pubblico, uno pseudonimo (molti tedeschi e americani usa utenti/exutenti/sopravvissuti rendono pubblici nome e cognome, ma..).

Questa organizzazione da costruire va pensata autonoma, indipendente da nopazzia, come da altre organizzazioni esterne. No!Pazzia si presta solo al primo passo, fornendo la possibilità di discuterne nel suo forum interno.. Ma c'è anche un altro forum di utenti/exutenti/sopravvissuti in www.antipsichiatria.it .

Sono sempre dell'idea che senza una organizzazione minima qui in Italia siamo fregati dalla psichiatria, dai politici, dai comuni, regioni, .. .

Però per una organizzazione almeno una decina di interessati attivi ci vogliono

Sandro C