NO!PAZZIA Brani Tradotti

La storia personale raccontata e quanto poi organizzato da Rufus May insieme ad altri in Inghilterra e seguendo le idee di Tommasina Knight, apre un nuovo fronte di alternative non psichiatriche, in grado di supportare molte se non tutte quelle convinzioni personali che gli psichiatri marchiano come "deliri" od "allucinazioni". Idee 'deliranti' di marziani vicini, di spie in ascolto, 'manie' di persecuzione .. possono si mostra qui senza veri problemi sociali e di vita essere rispettate lasciate tali non stigmatizzate non bloccate con dissuassione psicologica o farmacologicamente; il problema non è nelle idee in sé ma nella possibilità di vivere con esse nel mondo. E questo - convivere con la gente anche avendo convinzioni 'strane' - è quel che si è proposto ed attuato con un certo successo questi nuovi gruppi di incontro ed auto-aiuto non-psichiatrici qui descritti quali appunto "Evolving Minds" ..

Dopo le ricerche di Marius Romme e i gruppi di auto-aiuto di "Uditori di Voci" che abbattevano e abbattono lo stigma delle allucinazioni, questi nuovi gruppi abbattono lo stigma delle "idee deliranti"
-- Ma le allucinazioni e i deliri sono i cavalli di battaglia degli psichiatri, più che sufficienti secondo loro a marchiarci a vita con le loro 'diagnosi'
-- Gli psichiatri rimarranno tutti disoccupati ?!? le case farmaceutiche falliranno ?!? ..... ..... ..... --


Rivendicare l'esperienza di pazzia

("Reclaming Mad Esperience" di Rufus May tradotto integralmente da "Alternatives Beyond Psychiatry" Stastny-Lehmann edit., pgg 117-127)(vedi breve recensione di tale libro qui) (Le immagini sono state aggiunte prelevandole dai siti citati in fondo)

Costruire Gruppi (di auto aiuto) in Convinzioni Non-Usuali e pubblici incontri di "Menti che Crescono" (Evolving Minds)

[Descriverò dapprima la mia giornata di lavoro con gruppi di auto-aiuto, poi come abbiamo messo in piedi vari gruppi di auto-aiuto e organizzato incontri pubblici aventi lo scopo di rafforzare (empower) persone che rivendicano una vita indipendente dalla psichiatria tradizionale]

Introduzione

Quando avevo 18 anni imparai di persona di come l'approccio offerto dalla società ai problemi mentali non funzionasse. Fui ricoverato all'ospedale Hackney, un ospedale psichiatrico di Londra, e mi fu detto che non potevo andar via. Sulla soglia del diventare adulto, avevo perso il mio equilibrio dopo che la mia ragazza mi lasciò, e cercando una guida mi rivolsi ad approfondimenti spirituali. Alcuni messaggi prelevati dalla Bibbia mi convinsero che io avessi una missione. Cercando di scoprire quale fosse la mia missione, poco per volta dedussi che era abbastanza possibile che potessi diventare un apprendista spia del Servizio Segreto Britannico.

Rufus May - foto Rufus May

Fui messo in osservazione all'ospedale quando mi convinsi che ci fosse un congegno nel mio torace usato per controllare le mie azioni.

L'ospedale psichiatrico era del tutto simile a qualsiasi altro. Le code al carrello per le medicazioni ritmavano il senso generale di disperazione e noia. Qualsiasi resistenza al regime era abbattuta da costrizioni forzate e potenti iniezioni. Molti amici si sentirono troppo spaventati per venirmi a trovare. Questa esperienza, più l'aver ricevuto una diagnosi di schizofrenia, mi fece sentire un paria della società. Quando ai miei genitori fu detto che probabilmente c'era una causa genetica, la mia sorte sembrava irrevocabilmente segnata. Le visite di routine dello psichiatra in capo, con il codazzo di osservatori studenti medici e studenti infermieri, funzionavano più che altro come riti religiosi, pertanto la mia pazzia fu confermata e fu proposto un trattamento di lungo termine con farmaci.

Trovai che le medicazioni mi facevano sentire svuotato e privo di spirito, non potevo pensare ad altro oltre le mie necessità di base. I farmaci psichiatrici mi rendevano fisicamente più debole e influenzarono i miei ormoni cosicché in tale periodo divenni impotente. Fui preoccupato per questo. Comunque per gli altri, per il mondo esterno, a causa degli effetti intorpidenti di questi farmaci risultai meno focalizzato sulle mie convinzioni spirituali e di spionaggio. I dottori dissero che rispondevo bene alle medicazioni. Io ero deciso a smettere di prendere le pasticche e le iniezioni non appena avessi trovato altre maniere per essere calmo e centrato.

La maggior parte dei ricoverati erano 'pazienti della porta girevole'. Mi fu detto: <<Ritornerai qui.>> Fu vero. Fui ricoverato altre due volte finché decisi di sfuggire al ruolo di utente malato mentale regolare. Per mia gran fortuna, oltre ai miei genitori che mi facevano visita giornalmente, anche una mia grande amica tornò dal vendere pentole e tegami ai militari Usa in Germania e incominciò a farmi visita tutti i giorni.. Io iniziai a familiarizzarmi alla sua convinzione che questa mia caduta o qualsiasi cosa avessi, fosse qualcosa che avessi già fatto in passato. Effettivamente quando avevo 12 anni assistetti mia madre che fece un grosso recupero dopo una disabilitante emorragia al cervello, così forse avevo istintivamente appreso che si può rivoltare la propria vita con il giusto aiuto. Decisi pertanto di non confidare nella sapienza dei dottori, ma pianificai di trovare un lavoro appena uscito d'ospedale. Già mentre ero ancora in ospedale incominciai a frequentare chiese e centri comunitari che offrivano lavoro a volontari. Quantunque sarò apparso loro un po' svitato, ciononostante trovai molti giovani che mi affidarono mansioni, e così lentamente incominciai a ricostruire abilità sociali.

Quando una amica, anche lei paziente, Celine, si suicidò dopo una pesante medicazione, questo fatto divenne un punto di svolta nella mia vita. Ci fu un funerale caraibico con la partecipazione di centinaia di persone. Questo mi apparve in forte contrasto con la assenza di supporto che aveva da viva, in cui udiva 'voci' intrusive provenienti dal suo passato. Compresi che avevo trovato uno scopo in cui convogliare la mia energia. Noi, la società, peggioriamo la pazzia delle persone; forse io avrei potuto fare qualcosa per cambiare questo. Che succederebbe se potessi trovare una differente maniera di uscir fuori dai reparti psichiatrici, quale professionista di salute mentale di nuovo tipo? Forse con una tattica tipo cavallo di Troia, potrei aiutare a smontare il mito della struttura psichiatrica. Quando un giovane psicologo mise in dubbio anche se non formalmente la mia diagnosi di schizofrenia, suggerendo invece solo un temporaneo episodio psicotico, mi fece pensare che forse la psicologia era la via per far girare differentemente le cose. Così lo scopo della mia vita mi divenne più chiaro: avrei fatto addestramento da psicologo. Ma credo avessi bisogno di prendermi un po' di distanza da questa giornata prima di sforzarla con una decisione.

Il mio primo lavoro immediatamente dopo uscito dall'ospedale psichiatrico fu fare la guardia notturna nel cimiterio Highgate di Londra. Ora penso che il pattugliare di notte un terreno fortemente alberato fu una attività altamente terapeutica. Senza aver il tempo di fantasticare, dovevo restare ben cosciente e affrontare la mia paura del buio e dell'ignoto. Ritengo anche che proprio il camminare a stretto contatto della natura sia stato una azione guarente. Fu proprio in questo periodo che dismisi con successo i farmaci psichiatrici nonostante il parere contrario del medico.

Poi impiegai parecchi anni facendo diversi lavori e imparando maniere creative di esprimere me stesso con danza e teatro. Inoltre spostai il fuoco dal pensare a me stesso a tentare di aiutare altri, mentre cercavo in maniera controllata di guardare oltre il mio corpo e la mia mente. Feci ginnastica all'aperto al Colle del Parlamento ed esercizi di respirazione, quali modi naturali di controllare i miei sbalzi d' umore. Feci attenzione ad evitare amici inaffidabili o prevaricanti e ad essere pungente con chi era stato pungente con me. Lo studio della sociologia mi aiutò a capire nella loro ampiezza le strutture della società, demistificando concezioni sulle classi sociali e sulle relazioni di potere tra uomini e donne.

Ancora una volta mi fu reso visibile il pregiudizio contro la malattia mentale quando un 'politicamente corretto' centro pubblico comunitario rifiutò di supportare me ed un gruppo di studenti d'arte drammatica che volevamo proporre un brano su un esaurimento nervoso. Ciononostante, grazie alla pratica d'arte drammatica, imparai l'arte di reinventare se stesso per mezzo dell'improvvisazione. Ricorderò sempre che uno dei miei insegnanti di dramma ci impresse il messaggio “questa vita non è una prova.” L'aver preso confidenza con il recitare mi fu utile nei successivi 10 anni di lavoro in qualità di infermiere e coadiuvante psicologico, dove per evitare possibili discriminazioni scelsi di tacere sul mio trascorso di paziente psichiatrico. Recitai di essere sano, e di esserlo sempre stato!

Per me la linea divisoria tra malato mentale e sano è sempre stata più una questione di muri sociali che vera. Ho conosciuto in ospedali molte persone matte che si rendevano utili e molti infermieri detti bravi che erano invece prepotenti ed ostili. Questo mi ha suggerito che la pazzia è in buona parte negli occhi dell'osservatore. Riconobbi anche che la mia pazzia è stata fornitrice di senso, per esempio la mia fantasia di essere una spia ha dato senso alla mia vita, la mia ricerca di una missione spionistica è stata una ricerca metaforica di domandar altro alla vita. Fui corsista in psicologia nella fine del secolo, proprio mentre la psicologia incominciava a lavorare professionalmente sulla pazzia e a tentare di capirla, mentre al contrario prima tale campo era dominio della sola psichiatria e del suo prescrivere farmaci.

Per i successivi 10 anni, ho lavorato come psicologo con persone che avevano un ampio spettro di problemi mentali (vedi May 2004). Imparai che per aiutare veramente qualcuno che fosse profondamente sofferente o confuso, dovevo essere molto creativo ed offrire un vasto repertorio di risorse. Nei successivi otto anni ho spostato il mio interesse dalla terapia individuale all'auto-mutuo-aiuto (self-help) (Julie Dowens ha scritto una buona guida su come mettere in piedi gruppi di auto-aiuto - vedi Note 1). questo perché la rete di auto-mutuo-aiuto mi è apparsa offrire un ambiente molto più rispettoso e genuino e potenziante per persone che ci si coinvolgevano vitalmente. Ho anche trovato che approcci terapeutici olistici direzionati al benessere, sono stati molto utili, sia a me stesso che ad altri (ad es. yoga e Tai Chi).

I Movimenti di Convinzioni Non Usuali

In Inghilterra abbiamo ripreso i principi del movimento degli "Uditori di Voci" (vedi il capitolo di Romme ed Escher in questo libro e Nota 3) trasportandolo in altre aree della salute mentale. Qui ora si è ben costituita una "Rete di Altre Convinzioni" (“Beyond Belief Network”) che è rivolta a supportare persone con convinzioni non usuali. L'approccio di Altre Convinzioni è basato sul lavoro di Tomasin Knight, una ricercatrice e compagna del movimento dei diritti umani in salute mentale, che ha studiato come le persone si rapportano a quelle credenze non usuali che potrebbero essere chiamate allucinazioni dai professionisti della salute mentale (Knight 2006 - vedi Nota 2). Lei ha trovato che molte persone sono capaci di convivere con le loro convinzioni non usuali pur continuando a vivere una vita normale. Esempi di convinzioni non usuali che gli psichiatri possono descrivere come “allucinazioni” sono credenze di possessione spirituale, rapimento da alieni, telepatia, cospirazione globale.

Nella sua guida “Beyond Belief: Alternative Ways to Working with Delusions, Obsessions And Unusual Experiences” (Altre convinzioni: modi alternativi di trattattare le allucinazioni, le ossessioni, le convinzioni non usuali)(v. Nota 2), Knight osserva:

Ci sono molte persone che hanno pensieri che rientrano nei criteri per allucinazioni che tuttavia vivono una vita soddisfacente senza alcun contatto con la psichiatria. Compreso convincimenti di essere perseguitati da agenzie quali l'FBI, o di aver speciali conoscenze che nessun altro riconosce reali, o convinte di avere il cancro nonostante innumerevoli test non lo rivelano. La differenza tra costoro e chi invece riceve servizi di salute mentale è sul come ciascun individuo fa fronte si rapporta [cope] alle sue convinzioni: quanto e come essi sono disturbati o preoccupati dalle proprie credenze. (2006 Nota 2, pag 3)

La Knight mette in rilievo che quando tali persone sono trattate dalla psichiatria esse di regola sono sottoposte a trattamenti che hanno lo scopo di reprimere le loro credenze oppure di persuaderle che sono credenze sbagliate. Comunque la Knight si chiede se le differenze veramente importanti (tra le persone con convinzioni non usuali che ricevono o non ricevono servizi di salute mentale) sono nel riuscir a far fronte alle loro convinzioni, piuttosto che nel loro grado di “irrazionalità”; non è più giusto fare attenzione al riuscir a far fronte alle convinzioni anziché alla razionalità delle stesse? Knight suggerisce che le tecniche che riducono l'angoscia ed aumentano l'autocontrollo, utilizzando le strategie di risolver problemi [problem solving] e di incrementare le proprie strategie di far fronte a situazioni [coping strategies], sono tutti utili approcci al vivere con convinzioni non usuali.

Questa maniera di pensare sulle convinzioni non usuali è la stessa del movimento degli Uditori di Voci: che ciascuna persona sia capace di scegliere cosa è meglio per comprendere la propria realtà e che accettare questo è uno passo importante per poter trovare in se stesso la potenzialità di destreggiarsi nelle proprie esperienze. Nella prospettiva della Knight, la concezione del mondo di un materialistico uomo d'affari o di un devoto praticante religioso sono molto differenti ma è arbitrario stabilire che una concezione sia più giusta o più basata sui fatti [evidence based] dell'altra. Il punto di vista del Mad Pride [festa dell' "Orgoglio di esser Matti"], che ha una crescente popolarità nel movimento dei sopravvissuti al sistema della salute mentale, ugualmente chiede che esperienze e realtà alternative siano rispettate ed accettate.

Ne consegue che in un mondo multiculturale non si deve chiedere di promuovere una concezione del mondo presunta superiore (o più significativa), ma aiutare le persone a vivere confortevolmente fianco a fianco con ciascuno le proprie differenti percezioni e concezioni. La mia esperienza di aiutare negli ultimi dieci anni persone che sono state giudicate avere sistemi di convinzioni psicotiche, mi porta a sostenere che un importante approccio con loro è di accettare che ognuno ha il diritto di avere convinzioni non usuali. Ma i tradizionali servizi di salute mentale ritengono un tale approccio dannoso perché rendono i deliri più reali per la persona. Purtuttavia io ho trovato che il rispettare il punto di vista della persona sulla realtà è un modo di relazionarsi con essa valido e significativo, che spesso una utile via per entrare in contatto con qualcuno è guardare a come egli vede il mondo e quale può essere la sua migliore via di rapportarsi ad esso. Talvolta sfido queste versioni personali della realtà, ma il mio scopo non è di aiutare tali persone a vedere il mondo in modo più razionale, bensì aiutarle a vivere la la loro vita e a negoziare meglio le loro versioni della realtà con chi gli vive accanto.

Accettare la loro scelta di come rapportarsi a concezioni conflittuali è importante. Per esempio se Jonathan ritiene che i suoi vicini lo spiino, egli può scegliere di o come investigare sulla realtà di ciò oppure accettare che la sua convinzione è sufficientemente fondata e decidere di focalizzarsi sulla costruzione di un miglior sistema di propositi ed autovalori (anche ad es. per non permettere che le spie lo catturino). Questo fa si che se i vicini spiano Nathan, egli non sarà disturbato da ciò perché la sua mente è occupata in altre attività e relazioni più soddisfacenti. La maggior parte dei professionisti di salute mentale non concede questa scelta. Nel Regno Unito molti terapisti con training in terapia comportamentale-cognitiva usano tecniche di autocontrollo guidato che sottilmente conduce il paziente a passar sopra alle sue convinzioni senza né accorgersi del problema né permettergli di scegliere su come è meglio rapportarsi alla proprie convinzioni. Io ho costatato che se una persona ha avuto determinate convinzioni per alcuni anni, essa sarà molto attaccata ad esse, perciò un approccio che rispetti tali convinzioni sarà probabilmente meno scostante e quindi molto più utile dei tradizionali approcci di psicologi e psichiatri.

La ricerca di Tamasin [Tommasina, ndt] Knight indica che se qualcuno tiene molto ad una convinzione non-usuale, anziché etichettarlo e tentare di rimuovere le sue convinzioni, si debba invece aiutarlo a convivere con esse anche a metterle alla prova realmente nel mondo. Una tale prospettiva di pensiero costituisce una sfida concreta alla convenzionale pratica dei servizi di salute mentale. Ogni volta che è stato chiesto il suo intervento, la psichiatria ha sempre tentato di togliere via i pensieri non-usuali dalla persona e le sue terapie sono un tentativo di condurla a pensiero più razionale. Questo approccio alternativo è invece di convincere la società che ci sono molte maniere di percepire il mondo e per la qualità della vita è cruciale come la persona si rapporta alle sue convinzioni e al mondo intorno sé, piuttosto che alla sua abilità di pensare normalmente o razionalmente. Perciò gruppi di auto aiuto dove siano accettate differenti concezioni del mondo e che l'individuo possa esplorare come convivere con le proprie convinzioni, sono punti cruciali di questo approccio.

Nell' Exeter [una regione dell'Inghilterra, ndt] è stato creato un gruppo di auto-aiuto chiamato “Credi Meglio a Quel che Credi” oramai attiva da tre anni. Nel Bradford [altra regione inglese, ndt] abbiamo messo in piedi un gruppo simile chiamato “Credici oppure no!". Al nostro incontro d'avvio erano presenti 60 persone e introduceva Tamasin [Tommasina] Knight e uno sciamano africano chiamato Odi Oquosa. Odi ha parlato della sua esperienza di usare la spiritualità per superare traumi ed attacchi spirituali e della potere dell'espressione artistica e della natura in procedure guaritrici. Per Odi la pazzia è una iniziazione ad un processo di guarigione, un risveglio della mente incoscia. Perché questa guarigione sia attivata è importante non sopprimere queste esperienze, come invece ha tendenza a fare la psichiatria occidentale; si debbono invece creare degli spazi artistici dove lo stato incoscio possa simbolicamente esprimersi, e questa spiegazione lezione dovrebbe essere capita e imparata dalla comunità circostante.

Il gruppo “Credici oppure no !” ha aiutato alcuni che credevano di essere posseduti mentre cercavano una direzione o una guida spirituale. Un altro membro del gruppo comprese di avere una intensa esperienza di potere energetico come Kundalini, è stato perciò aiutato ad accedere ad un corso di yoga Kundalini e a testi esplicativi in merito. Joe era un membro del gruppo che si trovava timido e voleva migliorare il suo rapporto con la società e in particolare migliorare la sua capacità di costruire relazioni. Ad un incontro Joe presentò questo poema che aveva scritto a proposito di una sua esperienza per lui molto significativa.

Mentre camminavo tardi in una notte
Venne fuori dal blu una luce
E la luce chiedeva calma e che non dovevo fuggire.
Allora improvvisamente sentii di non esistere più come uno.
Ero uccelli, ero api,
Ero sibili nella brezza.
Ero stelle, ero cielo,
Ero le nuvole che lo attraversa.
Ero fiumi, ero mare,
Ero erbe, ero alberi.
E io esistevo come qualsiasi ma non come me.
Ma poi compresi che questo non poteva durare
E arretrai da tale strada.
Se questa è stata illuminazione, oltre ogni ombra di dubbio,
Per favore chiaritemene il lucore, non appena ne esco fuori.

E' un errore che i tradizionali servizi psichiatrici possano svalutare questa esperienza quale sintomo psicotico. Ma il gruppo "Credici oppure no!" ha ritenuto molto più significativo fare interpretazioni di questa esperienza. Quale conseguenza del poema di Joe e dell'interesse suscitato, abbiamo invitato un rappresentante del buddismo a venire a parlare nel gruppo di auto-aiuto. Quando Joe descrisse la sua esperienza, il buddista disse che Joe aveva avuto un dono speciale. Joe cominciò a seguire classi di meditazione buddista e la meditazione divenne una sua pratica regolare. Fu anche coinvolto nel lavoro volontario di decorazione del monastero buddista. Contemporaneamente Joe incominciò a frequentare la chiesa cristiana ed incominciò a distaccarsi dai bar karaoke e night club. Con questa aumentata realtà di relazioni Joe divenne più fiducioso della società meno fuoriuscito. Egli contattò poi in una agenzia di appuntamenti su internet.
Questo è un esempio di come il gruppo "Credici oppure no" abbia aiutato una persona a sviluppare la fiducia in se stesso e a farlo partecipare a diverse comunità nel Bradfford. All'interno del gruppo i membri tendono ad aderire a concezioni molto diverse del mondo ma è anche scopo principale sviluppare accettazione e tolleranza per le convinzioni degli altri. Questa è una pelle che è molto conveniente avere in un mondo dove differenti ideologie competono per la supremazia; un mondo molto più pacifico dovrebbe accettare e considerare valide versioni differenti della realtà.

Un druido odierno (i druidi erano i sacerdoti e guaritori nell'antichità pagana) ha frequentato regolarmente il gruppo "Credici oppure no". Quando alcuni membri del gruppo riivelavano di sentirsi sotto attacco psichico egli raccomandava di recitare la frase "Io sono lo specchio della vostra anima, quel che voi fate a me lo fate a voi stessi" e di ripeterla nove volte mordendo l'estremità del proprio pollice. Parecchi membri del gruppo trovarono questa tecnica molto utile per fronteggiare attacchi spirituali. Spero che il procedimento di accettazione delle "Convinzioni non-usuali " segua la stessa pista dell'accettazione del movimento degli "Uditori di voci" e che la "Rete di Altre Convinzioni" possa contribuire a questo. sviluppo.

Incontri pubblici di Evolving Minds

Incontri pubblici di "Evolving Minds" ("Menti che crescono") si sono avuti ( vedi www.evolving-minds.co.uk )
Sito "Evolving Minds"
in due convegni nel West Yorkshire (a Hebden Bridge e nella città di Bradford). Lo scopo è di creare mensilmente degli incontri-forum pubblici in cui discutere un diverso approccio ai problemi mentali. Comprendendo in ciò approcci personali, spirituali e sociali. Noi abbiamo constatato che non c'è una miglior via per comprendere questi problemi. L'incontro vuol sostenere la convinzione che ciascuna persona ha sapienza e padronanza sulle proprie esperienze e scegliere cosa sia meglio sia reale e d'aiuto per lui, e che questa sapienza deve essere rispettata e valorizzata.

Lo scopo di "Evolving Minds" è pertanto di creare uno spazio pubblico dove diverse convinzioni ed iniziative riguardanti il benessere spirituale e mentale possano essere condivise. In questa maniera "Evolving Minds" aiuta a generare un livello più alto di comprensione ed accettazione delle esperienze di ansia e confusione (e modi creativi di rapportarcisi) nelle comunità molto ampie in cui si vive attualmente.

Il nome Evolving Minds deriva da un film con lo stesso titolo che riguarda differenti maniere di trattare le psicosi (vedi www.undercurrents.org/minds/index.htm ). Gli Incontri di Evolving Minds incominciarono subito dopo aver visto tale film ad Hebden Bridge nel novembre 2003. Il film Evolving Minds diretto da Mel Gunasena riguardava approcci alternativi circa il lavorare con le psicosi. Oltre 70 persone vennero a vedere questo film e presero parte alla discussione subito dopo in cui c'era anche lo stesso Mel Gunasena, e ci fu un buon interesse a che le questioni sollevate dal film fossero riprese in seguito.

Gli incontri di Evolving Minds hanno coperto uno spazio di argomenti comprendenti Vie personali di guarigione; un teatro Forum come modo di trattare l'oppressione; Meditazione Guidata; Comunicazione Promovente la guarigione; un gruppo di base di Manchester per auto-aiuto e media; Come sopravvivere vivendo in un mondo pazzo; Binaural beat tecnologia (una strategia di auto-aiuto che usa tecniche stereofoniche per cambiare d' umore); Guarigione spirituale; Vie di rivendicazione del proprio linguaggio; Consigliarsi [counseling] tra di noi; Discussione delle idee di Ronald Laing; Creatività e salute mentale.
Gli incontri hanno riguardato anche l'autostima; il punto di vista dell'Est del mondo e dell' Ovest; Come convivere con pensieri suicidi; La comprensione della paranoia; Usare la danza per rivivere forti emozioni; Come la guerra ci coinvolge emozionalmente; La omeopatia e la medicina erborista; La guarigione con la spiritualità arborea [tree spirit healing (?)].
Abbiamo anche presentato una piece di performance teatrale che dispiegava la giornata spirituale e psicologica di una persona attraversante la pazzia.
Il numero delle persone partecipanti ad Evolving Minds variava da 25 a 40.

Dei manifesti (poster) che pubblicizzavano ogni incontro erano affissi intorno e nella città del meting per rendere consapevoli sia dell'incontro che di quel che avrebbe trattato. Per esempio un poster diceva "Quanto è sano uno che è ben adattato a questa società malata?". Furono sviluppati una serie di lavori-laboratori teatrali durante i metings de Evolving Minds, usando la tecnica del "Teatro degli oppressi" sviluppata da Augustus Boal.. Questi laboratori teatrali erano incentrati su temi rigurdanti l'identità e modi per sfidare l'esperienza di oppressione.

Evolving Minds di Bradford ha organizzato un festival di Mad Art [Arte dei Pazzi, ndt] che coinvolgeva i più importanti negozi e caffé di Bradford, che appunto esposero Mad Art. Fu anche messo in piedi un Mad Cabaret [Cabaret dei Pazzi], con un artista che recitò un monologo nell'Università locale, con una serie di eventi di presentazione di lavori e narrazioni..

Un sottogruppo "Campagna pubblicitaria" di Evolving Minds fece contemporaneamente una campagna di controinformazione circa l'uso oppressivo della forza nel sistema di salute mentale. Ciò comprese due azioni di "spingere letti" ["bed pushes", letti d'ospedale con rotelle spinti per protesta sulle strade pubbliche (*)]



dove simbolicamente scappavamo da reparti psichiatrici. Queste "spinte di letti" raggiunsero una copertura mediatica nazionale ed internazionale, aumentando così la consapevolezza sugli abusi dei diritti umani che avvengono abitualmente nel sistema psichiatrico e la necessità di un cambiamento sociale in proposito. Infine è stato costituito un gruppo di auto-aiuto con incontri settimanali per aiutare a smettere gli psicofarmaci. Alcuni membri del gruppo hanno anche attivato un sito web (www.comingoff.com) che dà informazioni su come si ritiene i farmaci psichiatrici agiscano sul cervello; sui possibili problemi ed effetti dannosi nel dismetterli; come dismetterli; quali strategie alternative possono aiutare ad affrontare gli sbalzi d'umore; in più storie personali di procedimenti di dismissione.

Conclusione

La rete creata da gruppi di auto-aiuto ed incontri pubblici attivata negli ultimi tre anni a Bradford e a Hebden Bridge [Inghilterra] (vedi anche il brano di Thomas e Yasmeen in questo stesso libro) ha incomninciato ad essere una risorsa alternativa per persone che vogliono ridurre o eliminare la loro dipendenza dalla convenzionale psichiatria biomedica. Persoine che erano viste come molto disabili si sono riconvertite ad una vita più attiva e stanno cominciando a recare validi contributi alla loro comunità.

Anche familiari, amici ed altri membri della comunità che hanno avuto contatto con le nostre attività, hanno imparato ad essere più accettanti, creativi e speranzosi circa le esperienze di sofferenza e confusione e realtà alternative. Stiamo veramente incominciando a sviluppare reali alternative contro la tendenza della attuale psichiatria a marchiare medicalmente e a sopprimere comportamenti non in linea o di sofferenza.

Riferimenti

1 - Downs, J. (2000). How to set up and support hearing voices groups. Manchester: Hearing Voices Network.

2 - Knight, T. (2006). Beyond belief: Alternative ways of working with delusions, obsessions and unusual experiences. Lancaster: Self-publication; Berlin/Eugene/Shrewesbury: Peter Lehmann Publishing (2007, in preparation).

3 - May, R. (2004). Making sense of psychotic experiences and working towards recovery. In J. Gleeson, & P. McGorry (Eds.), Psicological interventions in early psychosis (pp. 245-260). New York: John Wiley.

4 - Romme, M., Escher, S. (1993). Accepting Voices. London : Mind Publications.

Rufus May -- rufus@rufusmay.freeserve.co.uk

(*) "Bed push" = spingere un letto d'ospedale con rotelle in strada con il paziente sopra, forma di protesta pubblica.


Traduzione e pubblicazione su No!Pazzia autorizzata da Peter Lehmann e Rufus May
Per altri usi o copie contattare http://www.peter-lehmann-publishing.com/

links utili in proposito:
http://www.hearing-voices.org/ (home page "Uditori di Voci" Inghilterra ed internazionale
http://www.evolving-minds.co.uk/ (home page "Evolving Minds")
http://www.undercurrents.org/minds/ (il film "Evolving Minds")
http://www.comingoff.com/ (website "Come uscir fuori dagli psicofarmaci")
http://rufusmay.com/ (sito personale Rufus May, autore del brano)
http://www.bedpush.com/ (lo spingere un letto d'ospedale col paziente legato per kilometri in strada, l'ultima manifestazione pubblica creativa antipsichiatrica)


NO!PAZZIA

www.nopazzia.it -- 1 nov 2008