La pazzia esiste come comportamento estremo non accettato né dalla società né dalla famiglia

inviato da sandro_c maggio 2009

Sono sostanzialmente d'accordo con il brano precedente di Christian Brogi, che ciò che era chiamato nel passato 'pazzia' ed attualmente 'malattia mentale' sia stato e sia tuttora sostanzialmente non compreso, e ingiustamente giudicato totalmente negativo. E ugualmente ritengo una completa ingiustizia medica e legale, che il sospettato o 'diagnosticato' 'malato mentale' sia dato in pasto alla psichiatria quale medicina competente, dato che non risultano danni medici al cervello in nessuna delle peggiori diagnosi psichiatriche.

Non sono però d'accordo con Christian a negare tutto, a negare che ci siano 'comportamenti strani' culturalmente riprovati che invece possano essere con pochi problemi accettati. Secondo me dobbiamo cercare di chiarire per possibilmente cercare di evitare talii "comportamenti strani" non accettati dalla famiglia e dalla società, o almeno se non risulta possibile evitarli, però adoperarsi a ridurli ad accettabili.

Ho visto troppi "malati mentali" costretti rinchiusi o a cure eterne senza che loro riescano a capire a sapere il perché. E nessuno che glielo chiarisce: sono tutti convinti, psichiatri ed operatori attorno a lui, che tanto non capisce, dato che è 'malato' e che caratteristica della 'malattia' è proprio 'non essere in grado di capire' proprio per difetto al cervello. E' vero che di solito ci interstardiamo nelle nostre convinzioni, spesso esagerate e sbagliate, ma è altrettanto vero che psichiatri ed operatori si interstardiscono nelle loro convinzioni, altrettanto esagerate e sbagliate - che ci sia una vera malattia, che le loro 'cure' non creino più danni che vantaggi.
Una cosa è che ci insistiamo nelle nostre convinzioni - di solito insistiamo perchè le consideriamo una via possibile importante su cui intendiamo proseguire -, cosa del tutto diversa è considerare la nostra insistenza e le nostre convinzioni come dovuta a malattia. Molte delle nostre "convinzioni strane" sono state sostenute quasi identiche nel passato vicino o remoto, o anche attualmente in altre culture, da filosofi e religiosi.

La 'pazzia' e le "cure psichiatriche" sono essenzialmente il contrapporsi di due errori, di due opposte concezioni /convinzioni entrambe esagerate /sbagliate. Quella del 'malato mentale' o 'pazzo' di aver trovato una soluzione miracolosa a tutti i mali di se stesso e del mondo; e qualla dello psichiatra di aver davanti uno che non ragiona perché malato, un 'malato' in senso medico certo certissimo di cui egli è lo specialista unico competente valido certificato.

Ma soprattutto la mancanza d'informazione rende più facili molte 'ricadute' che potrebbero invece essere evitate: ho visto molti 'guariti' che non sono quindi del tutto ingenui che dovrebbero aver imparato qualcosa dall'esperienza precedente, ma che dopo un po' "hanno una ricaduta" senza capire che il motivo del loro nuovo ricovero è spesso una stupidaggine che loro considerano senza importanza, ma non i familiari e non gli psichiatri, oppure o anche per aver dismesso di colpo i farmaci senza essere stati informati degli effetti d'assuefazione..

Prima di tutto va comunque assolutamente chiarito reso pubblico diffuso che in corrispondenza alla quasi totalità delle "diagnosi psichiatriche" - peggiori incluse -, NON ESISTE DIFETTO NEL CERVELLO riscontrabile con misure, né da vivi con analisi nelle cliniche universitarie più attrezzate, né in autopsie da morti ( a meno dei danni provocati dai trattamenti e dalle 'cure' messe in atto dagli psichiatri). Che ci siano difetti nei neurotrasmettitori è ugualmente risultato non dimostrato. [vedi a questo proposito nota] Quindi la validità medica delle diagnosi psichiatriche è del tutto arbitraria scientificamente infondata. La Psichiatria una associazione dedita esclusivamente a perpetuare se stessa, il suo potere. L'applicazione di mezzi medici su diagnosticati 'malati mentali' psichiatrici è un abuso medico. Anzi i trattamenti e le 'cure' messe attualmente in atto dalla stragrande maggioranza degli psichiatri risultano compiere un grosso danneggiamento della situazione medica del cervello e generale del 'paziente'.

Ma ciò detto e ribadito, resta il compito delle associazioni di aiuto e di questo manuale di cercare di avvertire i 'pazienti mentali' e il grosso pubblico - tutti ahimé possiamo diventare pazienti psichiatrici - di quali comportamenti ed idee sbagliate ci accusano, cosa è giudicato 'malattia mentale'.

[sarebbe più giusto che il termine 'malattia mentale' non fosse usato dato che può far credere ad una autentica malattia medica, il che ribadiamo non risulta]

Cosa pensiamo o facciamo di sbagliato per cui i familiari e conoscenti chiamano lo psichiatria ?

Quale ex-utente psichiatrico ed attivista di gruppi di mutuo-auto-aiuto nonché - lo riconosco - ex-pazzo, a me risulta che il giudizio di possibile 'malattia mentale' o 'pazzo' sia innanzi tutto un giudizio emessa dalla famiglia e dalla società, su una base di convinzioni radicate culturali e sociali.

Fin da ragazzi si impara a riconoscere il 'pazzo' di quartiere, per il suo essere al margine della vita sociale, per il suo comportamento 'strano' per il suo invetre .. . C'è questa designazione culturale / sociale del 'pazzo', una individuazione sociale radicata che crea un modello culturale di giudizio negativo contrassegnante.

In base a questo modello preesistente la famiglia sta attenta a possibili segni di 'pazzia' di un suo membro. Il rinchiudersi in casa, il sostenere idee religiose esagerate, il sostenere convinzioni magiche esagerate, il non dormire la notte, sono alcuni principali segni di possibile inizio di pazzia.

A proposito di famiglia e pazzia e concezione culturale preesistente di pazzia va rilevato che sono concezioni/situazioni strettamente una causa dell'altra: la famiglia non è in grado o è poco in grado di ammortizzare risolvere con i suoi mezzi il 'comportamento pazzesco' e proprio per ciò c'è la contrassegnazione sociale /culturale del 'pazzo. Lo 'stigma' - cioè la contrassegnazione culturale /sociale negativa del 'pazzo' - è una conseguenza della difficoltà della famiglia - e poi della società - a risolvere dentro sé i comportamenti 'strani' o 'deviati e devianti' di un suo membro. Così per un processo culturale e sociale si crea - si è creato nei secoli - il modello/stigma di cosa è 'pazzia', modello che poi serve già al grosso pubblico ad individuare nuovi casi di 'pazzia'. -- La attuale psichiatria non ha fatto e non fa altro che codicizzare in una struttura 'diagnostica' queste rilevazioni concezioni stigmatiche negative preesistenti sociali e culturali, spacciandole per vere 'diagnosi' mediche.

I primi segni di pazzia sono quelli sopra detti - rinchiudersi in casa, il sostenere idee religiose esagerate, il sostenere convinzioni magiche esagerate, il non dormire la notte, il montarsi la testa sull'aver scoperto una cosa importante, .. - che continuano per settimane e mesi e anzi si accentuano in : pretese di maggior riconoscimento e potere in famiglia, voler assolutamente coinvolgrere familiari od amici nelle proprie nuone straordinarie convinzioni, avere cento idee una dietro l'altra, fare cento telefonate in un'ora, ..

fino a "udire 'voci' " "avere visioni" "avere una missione" "essere perseguitato da nemici" .. , al che le famiglie si spaventano parecchio. [Tuttavia è stato recentamente dimostrato che moltissime persone convivono tranquillamente in particolare con i fenomeni detti 'allucinati' quali 'voci' e visioni ..(**)]

Infine ci può essere il "delirio". Il delirio di solito è tutto insieme le convinzioni 'strane' sopraaccennate precedenti in un rapido susseguirsi di esaltazioni e paure; oppure o anche è delirio una nuova concezione manifestamente strana ed infondata ma dichiarata come assoluta assolutamente da perseguire.
Il "delirio" è effettivamente una manifestazione che accompagna molti stati medici autentici gravi, non associati a 'pazzia', quali stati di malattia grave con temperatura corporea alta (oltre i 39 °C), oppure intossicazioni gravi da sostanze, anche stati deliranti postoperatori dovuti ad anestesia ancora in circolo.

VA TENUTO ASSOLUTAMENTE PRESENTE che:

E' opinione di chi scrive che l'impazzimento sia solo un modo estremo esasperato di trovare un nuovo ruolo personale nel mondo, e sarebbe molto meglio nella famiglia e nella società di considerarlo come tale e non come malattia da cuirare.

..

Quali "sopravvissuti alla psichiatria" non possiamo che mettere in guardia i nuovi possibili designati 'malati mentali', che è per i comportamenti sopra accennati che noi siamo stati diagnosticati 'malati mentali' dagli psichiatri.
Per le idee le convinzioni i nostri comportamenti esasperati.
Non per il riscontro di difetti medici al nostro cervello, dato che in corrispondenza alle peggiori diagnosi psichiatriche il nostro cervello risulta perfettamente sano (*).

Tuttavia va sempre tenuto presente che le attuali leggi - italiane ed internazionali - danno alla psichiatria una delega assoluta. Ingiusta ma assoluta. E in più tali leggi danno alla psichiatria il compito amministrativo burocratico di controllarci, di efficientemente 'renderci innocui' - per quanto furbescamente lo chiamano 'tenerci in cura'.

Alla domanda se esista la pazzia e la malattia mentale va risposto secondo il sottoscritto, che esistono comportamente non accettati - e spesso non accettabili - dalla famiglia e dalla società e che perciò sono contrassegnati stigmatizzati come negativi come 'pazzia'. Il chiamarli "malattia mentale" è fuorviante dato che una malattia autentica non risulta. Se gli psichiatri si facessero da parte sarebbe molto meglio. Anche il chiamarli 'pazzia' è dannoso perché porta con sé il contrassegno negativo. Meglio periodo di 'fuori di testa' o di "arrampicarsi sugli specchi" o "ricerca esasperata di soluzioni estreme" o "momento di abbaglio" o "situazione di forte stress psicologico e saociale" o ..

NOTE

(*) Non danni medici al cervelli per le 'diagnosi' psichiatriche:
può essere controllato in qualsiasi buon manuale di psichiatria universitario; diagnosticano i 'sintomi' ma i danni al cervello non risultano, sono solo ipotesi teoriche che ci siano disfunzioni, teorie teoremi non confermati da nessun riscontro, anzi un susseguirsi di teorie ciascuna smentite da misure dopo pochi anni ..
risultano difetti e danni al cervello solo per le malattie 'neurologiche' (Alzehi,er, Parkinson, cancri al cervello, ictus cerebrali, demenze senili, ..) di competenza dei neurologi.

(**) Convivere tranquillamente con 'voci' e visioni: vedi ad es: M. Romme e S. Escher (a cura di): Accettare le Voci - le allucinazioni auditive: capirle e conviverci; (ediz. it. Giuffré Milano 1997)

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Sandro C. maggio 2009