Confessione di uno psichiatra

(originariamente inviato da double)
Qui di seguito una dichiarazione anonima di uno psichiatra di una Istituzione. Molti potranno contestare la scelta di non dichiarare l’autore dello scritto.
Ma la sottoscritta e' stanca di combattere e confrontarsi con la psichiatria... la vivo come un'ulteriore umiliazione e perdita di tempo. Non voglio curare la psichiatria! Trovo piu' utile cercare e offrire testimonianze per migliorare la qualita’ della vita di tutti.
(La testimonianza puo' apparire falsa perche’ scritta in modo piuttosto impreciso. In realta’ le dichiarazioni sono state raccolte velocemente durante una telefonata, anche piuttosto faticosa. Semmai per la fretta ho dimenticato di appuntare qualcosa. E’ tutto assolutamente vero.
Mi scuso anticipatamente per alcuni termini impropri e offensivi)

''Anche se ci troviamo di fronte a una grave malattia mentale il farmaco non e’ la soluzione, in quanto in questo modo si va a curare il sintomo ma non viene risolto il problema che ha scatenato la malattia.
Il problema infatti richiede altri tipi di soluzioni purtroppo inesistenti, come la collaborazione della famiglia che spesso si rivela un intralcio e/o della societa’, che dovrebbe riuscire a superare difficoltà e pregiudizi e aiutare l'individuo a reinsersi nel meccanismo che regola gli scambi sociali di chi vive in comunita’.
E' deleterio offrire alla persona che affronta un conflitto, la reclusione in residenze di cura e terapie strettamente psichiatriche, noi psichiatri, infatti, assistiamo ad una regressione e ad un accentuarsi dei disturbi, ed oggi, purtroppo, stiamo verificando il riemergere di una concezione del tutto biologico-medica della malattia mentale.
Tutto questo rappresenta un grave pericolo per tutti, proprio perchè sempre piu’ si e’ portati ad escludere soluzioni solidali alternative.
Il grande ostacolo e’ rappresentato da una questione strettamente legata a un discorso economico-politico, un vero e proprio giro di affari che serpeggia intorno alle cure farmacologiche.
Le multinazionali sfornano in continuazione nuovi farmaci per il solo profitto, fatturando ogni anno enormi quantita’ di denaro.
I politici alimentano questo giro: creano residenze sanitarie, mettono in commercio i farmaci, a loro volta si arricchiscono.
Noi medici ci troviamo impotenti, costretti a stare al gioco, privati da altri sistemi alternativi di cura, ci adeguiamo e prescriviamo farmaci e mandiamo i malcapitati nelle strutture psichiatriche.
Gli psicofarmaci sono oggi il rimedio piu’ usato per la cura dei disturbi mentali, ma di fatto non si conosce l'effettivo meccanismo di azione sugli esseri umani in quanto possono essere sperimentati solo sugli animali e non ‘’in vivo’’ come gli altri farmaci.
Sulle malattie mentali c'e’ scarsissima conoscenza, di conseguenza non sappiamo gli effetti che il farmaco puo’ produrre ma, nonostante cio’, si continua a prescrivere moltissimi psicofarmaci, anche per problematiche molto semplici, risolvibili con metodologie alternative.''