Lo psichiatra di base miope burocrate pauroso

Lo psichiatra di base miope burocrate pauroso

E' importante capire il meccanismo di base dello psichiatra curante, quello dell'Usl/Asl in particolare, per capire il perché tale psichiatra insiste a vederti periodicamente, a controllarti, a non smettere mai i farmaci.

C'è prima di tutto da tener presente che il sistema attuale della 'Salute Mentale' territoriale statale funziona su un elenco. Un elenco di 'pazienti' in carico per zona territoriale, formato da tutte le persone che abitano nella zona che sono state ricoverate in precedenza in un SPDC (cioè nel reparto psichiatrico di un ospedale statale). Gli psichiatri dell'Usl/Asl, sezione Distretto/ Centro di Salute Mentale (DSM/CSM), si ripartiscono tale elenco, cosicché ogni ex ricoverato in SPDC avrà/ ha da quando esce dal reparto in poi un determinato psichiatra del DSM/CSM competente per territorio quale psichiatra responsabile/ curante. Tale psichiatra ha per compito del suo servizio di 'seguire' 'controllare' di fatto - non di regola - 'tenere sotto cura' farmacologica tale paziente abitante nella zona, anche a casa.
Anche se la persona vive a casa propria, anche se è completamente autosufficiente, anche se da anni non ha più subito ricoveri in SPDC, tuttavia avrà/ ha questo 'angelo custode' psichiatra dell'DSM/CSM sempre alle costole.

Non sarà non è facile scrollarsi di dosso questo controllo e controllore. E' legale questo agire dell'Usl? C'è rispetto dei diritti fondamentali e di privacy? Secondo noi exutenti ed antipsichiatri no, ma il DSM/CSM farà di tutto per starti addosso.

In realtà questo essere nell'elenco dell'Asl o Usl (sezione Distretto o Centro di Salute Mentale DSM / CSM), non è un provvedimento legislativo, ma solo amministrativo, un provvedimento che dovrebbe aiutare l'ex ricoverato in SPDC non controllarlo poliziescamente e farmacologicamente. Ma invece è un controllo poliziesco che avviene con telefonate, con visite a casa, con minacce se non si prende i farmaci, se non ci si fa vedere regolarmente .. .

Quasi sempre questo controllo è prevalentemente esclusivamente rivolto a che si prendano farmaci antipsicotici (i pericolosi e alla lunga molto dannosi neurolettici Haldol Moditen Entumin Serenase Largactil Risperdal Zyprexa Abilify Seroquel ..). Ma a questo proposito dei farmaci imposti per anni interviene un secondo meccanismo, poco o non previsto dal provvedimento che ha istituito i DSM e CSM, precisamente la paura burocratica dello psichiatra di possibili danni al posto e alla carriera.

La stragrande maggioranza degli psichiatri di base, quelli delle Asl statali, sono estremamente timorosi della carriera. Abbastanza giustamente, come giustamente è timoroso della carriera un qualsias impiegato pubblico o privato.
Ma nel caso degli psichiatri del DSM e CSM si innesca un meccanismo perverso, di fatto estremamente dannoso per i 'pazienti'.

Meccanismo perverso dovuto da una parte allo strapotere senza controlli che la psichiatria di base ha sui suoi 'pazienti'(anche ricordiamolo mediante il Tso lo psichiatra ha il potere legale di privazione della libertà, di costrizione ai farmaci, ..), da un'altra parte al persistere nella società, nei familiari, ma anche negli stessi psichiatri, dell'immagine negativa del 'malato mentale' o 'pazzo', con la convinzione diffusa di una sua possibile pericolosità sociale.

L'immagine del 'pazzo' pericoloso, che compie atti violenti, è sempre messo in prima pagina su giornali e televisione, così tale immagine/ concezione negativa - chiamata 'stigma'- è continuamente alimentata. Nonostante non risulti statisticamente una percentuale di fatti delittuosi commessi da 'malati mentali' sostanzialmente diversa da fatti delittuosi commessi da 'normali'(*1).

Ma l'immagine negativa del 'pazzo' è diffusa ovunque e in parte prende e influenza condiziona gli stessi psichiatri.
Se pure ce ne sia qualcuno di psichiatra che non abbia paura degli atti 'inconsulti' del 'malato mentale' di cui è responsabile tuttavia avrà/ ha somma paura di danni alla carriera, teme per il proprio posto di lavoro. Posto che risulterebbe minato da possibili 'atti inconsulti' del paziente; Carriera in cui sarebbe sopravanzato da un collega meno risparmioso di farmaci.

Così lo psichiatra preferisce non tanto effettivamente curare il suo paziente, ma agisce invece di tenerlo stabilmente 'attutito' mediante farmaci. 'Sedato'(cioè farmaci a dosi alte o più farmaci simultaneamente) se lo sopetta violento, altrimente comunque 'attutito' da farmaci a dosi medie.
Anche perché di vere 'cure' la psichiatria anche internazionale attuale è priva e le 'cure' prospettate ed iniziate dalla psichiatria d'avanguardia negli anni '70 (R.D. Laing in Inghilterra, Franco Basaglia in Italia, Loren Mosher negli Usa) prevedevano e prevedono tutte la libertà come terapia di base. Proprio quel - la libertà senza controlli - che questi psichiatri di base attuali temono più di tutto.
Gli stessi familiari spingono nella stessa direzione, chiedono sempre anche ossessivamente allo psichiatra curante che il paziente sia 'tenuto ben calmo' dalle cure, sempre 'sotto controllo'.

E non è raro incontrare psichiatri curanti di carattere personale molto pauroso, che danno corpo alle ombre, si autoingigantiscono i minimi sospetti che il paziente possa combinare chissaché. Cioè psichiatri prossimi al panico. Questo psichiatra appena entra nel reparto un assistito, domanda all'infermiere di turno << costui, è ben attutito dai farmaci? Mi raccomando ..>> [Abbiamo testimonianze in proposito di operatori ed infermieri]. La riabilitazione, il ripotenziamente 'empowerment' del 'paziente' con tali psichiatri va a farsi benedire.

Lo psichiatra che ha incarichi di direzione nel DSM/CSM spesso non mostra paura anzi mostra una cordiale sicurezza ai familiari, ma si guarda bene dal permettere che i farmaci siano smessi.

E in più la psichiatria d'alto bordo, quella universitaria e delle riviste mediche, conferma lo psichiatra di base in questo, appunto che è opportuno che gli psicofarmaci non siano mai smessi. Questi psichiatri d'alto bordo sono tutti 'luminari' molto poco interessati a smuovere le acque delle competenze e cure, a controllare e mettere in dubbio il valore medico di tali competenze e cure, tengono care le deleghe legali e i privilegi storicamente ricevuti. Molti 'luminari' se non tutti sono più o meno direttamente collusi con l'industria farmaceutica [vedi brano ..]
A causa di questa conferma ai farmaci della psichiatria d'alto bordo, se lo psichiatra di base riducesse od annullasse gli psicofarmaci rischierebbe la carriera per eventuali 'misfatti' senza minimamente essere coperto dalla associazione degli psichiatri.

In più c'è l'assuefazione ai farmaci. E è proprio l'assuefazione che rende molto probabile un nuovo 'fuori di testa' se il paziente autonomamente facesse/ una dismissione troppo rapida degli stessi. Anche talvolta con una dismissione lenta una 'ricaduta' è probabile per problemi di vita non ancora risolti. Ma la 'ricaduta' è ancor più probabile con una dismissione rapida. Però gli psichitri non aiutano mai ad una dismissione dei farmaci, né informano, né agevolano una dismissione graduale.

Gli psichiatri NON DISMETTONO MAI I FARMACI, per farlo dobbiamo prendere noi l'iniziativa e spesso senza informazione di come correttamente dismettere.

Anzi che il paziente dismetta autonomamente i farmaci diventa un'altra loro grande paura.

Perciò per evitare questo rischio della dismissione autonoma dei farmaci da parte del paziente, il bravo burocrate-psichiatra di base utilizza oramai di routine farmaci 'depot' cioè una iniezione a lento rilascio che contuinua a funzionare ad attutire per alcune settimane.
E dopo tali settimane si presentano puntualmente gli infermieri a casa per una nuova iniezione, pena minacciono e spesso abbastanza illegalmente fanno, un nuovo Tso.
Quello delle iniezioni periodiche o 'depot' risulta un sistema semplice ed efficiente di tenerci 'attutiti' per anni col minimo sforzo. Ma le iniezioni 'depot' 'buttano parecchio giù' i primi giorni e sono impossibili da dismettere gradualmente; diventano una trappola/ prigione di cui non si vede bene le sbarre dato che non c'è la costrizione dei farmaci da prendere due o tre voilte al giorno, ma è una trappola/prigione efficientissima ad annullarci.

Comunque non esiste in Italia una struttura - quali le Case Soteria originarie Usa o la Weglaufhaus di Berlino (*2), in grado di assistere supportare un 'fuori di testa' senza attutimento farmacologico.

RISULTATO: lo psichiatra di base costringe in tutte le maniere il paziente a prendere farmaci attutenti - sedanti - i cosiddetti antipsicotici - neurolettici e stabilizzatori dell'umore'- in tutte le maniere in buone dosi per anni ed anni. E' pressoché l'unica attività vera della psichiatria territoriale DSM CSM Centri Diurni .., le altre che pure mostrano di fare nelle strutture (colloqui, gruppi di auto-aiuto, formazione, ..) sono attività di fatto false dato che da pazienti attutiti o sedati si può ottenere poco o niente di consistente umano autonomo.

LO PSICHIATRA DI BASE COSTRINGE E MENTE in tutte le maniere:
-- Mentendo spudoratamente sui veri effetti dei farmaci, sui danni a lungo termine prodotti, sulla assuefazione. Sull'incapacità di combinare alcunché di impegnativo (lavori impieghi ..) se sotto farmaci antipsicotici.
-- Controllandoci poliziescamente con visite e telefonate a casa; facendoci controllare dai familiari.
-- Con minacce di Tso spesso effettuati senza vero motivo di 'situazione grave'.
-- E di fatto hanno il ricatto delle piccole sovvenzioni monetarie, dei certificati per ottenere pensioni d'invalidità.

Altro personale non psichiatrico
Ma non solo lo psichiatra di base delle strutture statali, cioè del SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura ospedaliero, dei Centri di Salute Mentale, dei Centri Diurni, applica impone personalmente questa direttiva di farmaci attutenti per decenni a tutti i pazienti, ma costringe anche l'altro personale di tali servizi, gli infermieri, gli assistenti sociali, i facilitatori, spesso anche gli psicologi, a subire le sue decisioni imposizioni farmacologiche.
Così si hanno dei Centri Diurni, delle Case-Famiglia,.., in cui operatori non psichiatrici si arrabattono con grande fatica ad ottenere qualche risultato terapeutico, ma il risultato è quasi sempre annullato, reso pressoché del tutto impossibile, dato che il paziente imbottito dai farmaci è poco più che un automa.

Gli psichiatri privati non si discostano di molto dalla linea sopra detta, per quanto talvolta - raramente - risulta che dopo anni che conoscono il paziente sono un pò più disponibile a ridurre anche a zero i farmaci ..

Di fatto lo psichiatra di base, preso dal cerchio di ferro rischio carriera, attutimento farmacologico a portata di mano, richiesta di controllo fatta dalla società e dai familiari, conferma della opportunità delle 'cure' dalla psichiatria d'alto bordo, leggi che gli concedono una delega assoluta, ..
rinuncia completamente al giuramento medico ippocratico di non danneggiare i pazienti, se ne frega della salute fisica dei pazienti, rinuncia completamente a migliorare la 'salute mentale' dei pazienti, li danneggia gravemente a man salva con i farmaci psichiatrici per anni ed anni.

E nonostante che nemmeno risulti chiaramente che tali farmaci riducano il rischio di atti violenti (anzi si hanno indicazioni che tutti gli psicofarmaci aumentino la probabilità dei suicidi, e alcuni se assommati ad alcool od altro anche degli omicidi)(*1).

Ma lo psichiatra di base, burocrate piccolo piccolo, merda come medico, preferisce mettersi nella botte di ferro di costringere ai farmaci per-sempre. Lui così non rischierà niente, dato che ha 'curato' secondo l'"arte psichiatrica" corrente.

Note
(*1) Non maggiore pericolosità dei 'malati mentali': vedi http://www.macarthur.virginia.edu/risk.html parzialm. tradotto in http://www.nopazzia.it/nonpericolosi.htm
(*2) Alternative non psichiatriche vedi in www.nopazzia.it Contenuti Prospettive od anche libro http://www.nopazzia.it/PLehmann/alternative_oltre.html

Vedi anche: "La psichiatria d'alto bordo" ..