una dritta per sganciarsi da psichiatria e psicofarmaci, senza o con poco supporto

Se avete poco o nullo supporto esterno, potete tentare lo stesso procedimento generale di "una dritta per sganciarsi .. "

possibilmente con più pazienza ed attenzione.

In tale "dritta" è consigliato utilizzare il supporto di gruppi di auto-mutuo-aiuto non psichiatrico o di gruppi antipsichiatrici.

Capire bene perché serve questo supporto esterno:

Questo supporto è opportuno sia per sostegno psicologico diretto personale incoraggiamento a tener duro non mollare ai primi possibili "effetti dannosi", che per informazioni sui possibili effetti negativi nella dismissione.
Ma SOPRATTUTTO il gruppo esterno è opportuno quale sistema di controllo dall'esterno per nuovo possibile "su di giri" (effetto 'rebound' cioè 'contaccolpo') di cui da dentro non ce se ne accorge, tutto sembra andar bene, anzi benissimo -- però è appunto l'effetto rebound non ci accorgiamo sottovalutiamo le difficoltà e gli ostacoli: i familiari si spaventeranno chiameranno molto probabilmente gli psichiatri che ci giudicheranno avere una 'ricaduta' ed obbligheranno ad un nuovo ricovero in SPDC, o ricominciare a prendere i famaci a dosi alte.
Dovremo invece stare a contatto col gruppo di controllo di amici e se questi ci giudiucano "su di giri" cercare di dargli retta, mantenere un basso profilo, non voler strafare 'tutto e subito' distrarsi invece dormire concedere un pò di tempo ( da giorni a settimane a mesi) a 'non fare niente'.

Se ancora si sta dismettendo, ritornare eventualmente al gradino precedente, o allungare i giorni di permanenza in ogni gradino.

Se si è finita la dismissione, va tenuto presente che c'è il 50% di probabilità di ricaduta con nuovo ricovero entro sei mesi dopo la dismissione completa dei farmaci, il 70% dentro il primo anno. Quindi dovete stare molto attenti al 'rebound' e alle 'ricadute' nei primi sei mesi, ancora attenti per i sei mesi successivi. ma poi siete ragionevolmente salvi fuori da ricadute (solo il 30% di probabilità negative). Quindi un gruppo di amici che vi controllano da fuori per il primo anno, a cui darete retta se vi segnalano che siete un po' "su di giri", è molto molto utile.

Se questo gruppo esterno locale che vi aiuta/controlla non ce l'avete, come fare?

Cercare almeno di averlo via internet oppure o anche via telefonino, qualcuno a cui tenervi in contatto e a cui comunicare vostri stati d'animo eccessivi o problemi.

IN PARTICOLARE FARE ATTENZIONE AI STATI D'ANIMO SINTOMI E PROBLEMI SIMILI A QUELLI CHE VI HANNO CONDOTTO A PRECEDENTI TSO/TSV...
Ecco alcuni casi (da evitare) possibili:
C'è chi ritiene di essere quasi infallibile e che tutti in casa debbano dargli retta.
C'è chi va in paranoia rompe le scatole a tutti i medici sospettandosi tutte le malattie possibili immaginabili.
Chi va in paranoia perché si droga con droghe da discoteca.
Chi crede di poter vivere senza dormire.
Chi ritiene che un digiuno ad oltranza lo purifichi. ..
Chi ritiene di essere un mago e di poter volgere le cose a suo favore con la magia.

Tutte cose che vi invitiamo eventualmente a perseguire MA SOLO DOPO ALMENO UN ANNO DALLA DISMISSIONE.

Potete all'estremo fare dismissione e sganciamento anche da soli, ma il rischio è più grande. Fatelo quindi solo se avete una grande determinazione.
Prendete in ogni caso misure preventive contro gli effetti più facili e probabili quali capogiri svenimenti panico insonnia (vedi il brano citato).
Se vi pare di aver trovato una grande importante soluzione che risolverà tutti i vostri problemi, non precepitatevi subito ad essa, dormitici sopra almeno una notte intera almeno otto ore di sonno.
Un giorno a settimana di far niente compreso non pensare non progettare è sempre caldamente raccomandato.

Per il resto il procedimento consigliato è lo stesso di "una dritta per sganciarsi dagli psicofarmaci e dai Servizi di Salute Mentale Territoriali"

In bocca al lupo
Sandro C.