NO ! PAZZIA    INTERATTIVA


 

UNA ALTERNATIVA AUSPICABILE-POSSIBILE SECONDO GIORGIO ANTONUCCI AGLI ATTUALI "SERVIZI PSICHIATRICI  DI SALUTE MENTALE" E "REPARTI OSPEDALIERI"
 

Recensendo (vedi qui ..) l'ultimo libro di Giorgio Antonucci 'LE LEZIONI DELLA MIA VITA'  - Spirali edit. Milano1999, ci siamo imbattuti in una sua proposta esplicita di alternativa agli attuali Servizi di Salute Mentale. E' stata avanzata solo come risposta ad una domanda nel corso dell'intervista di cui il libro è trascrizione, ma riteniamo che è già un progetto abbastanza preciso e strutturato, dato l'ampio materiale di esperienze e documenti a cui la proposta fa riferimento.

Intendiamo farla nostra questa proposta di alternativa agli attuali Servizi di Salute mentale- nostra della 'Associazione Utenti-loro-malgrado ed ex Utenti dei Servizi di Salute Mentale' che stiamo cercando di costituire, nel nostro statuto come obbiettivo - come nostra proposta ben definita con cui sostituire totalmente / o almeno alternativa parallela da mettere in piedi subito come scelta alternativa disponibile / sia gli attuali Servizi di Salute Mentale Territoriali che i Reparti Psichiatrici.

Proponiamo questa proposta di alternativa alla discussione degli interessati alla costituzione della "Associazione di Utenti-loro-malgrado ed ex Utenti di Servizi di Salute Mentale", sia pertanto alla lista nopazzia@listbot.com che ai visitatori del sito NO!PAZZIA.

Ecco di che si tratta:
Nel libro, che è una serie di domande e risposte -vedi recensione-, alla domanda
[G. Antonucci : LE LEZIONI DELLA MIA VITA     alla pagina 220 ]:

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DOMANDA : I manicomi sono stati chiusi; un ragazzo che abbia dei problemi, che abbia bisogno di aiuto, viene lasciato solo oppure c’è qualche alternativa al ricovero?

GL0RGIO ANTONUCCI: Le alternative, storicamente, sono due: una è un servizio come si faceva in montagna e anche in certi quartieri della città, a Reggio Emilia: si andava sul posto e si cercava di risolvere i problemi anche con provvedimenti pragmatici, senza dover prendere la persona, classificarla e strapparla dal suo ambiente. Questa alternativa è esistita per tre anni e ha avuto un suo significato. I ricoveri erano diminuiti; io non ne ho mai fatto nessuno. Devo dire che, in tutti i miei trent’anni di attività, io non ho mai ordinato un ricovero obbligatorio per nessuno né ho mai accettato i ricoveri obbligatori quando arrivavano! Questo è un altro problema. Quando ero di guardia e arrivavano i ricoveri obbligatori, li annullavo tutti, tanto che, nel territorio, l’avevano capito e li mandavano soltanto quando non ero io di guardia.
L’altra alternativa è non il Centro di diagnosi e cura come ora (per intenderci, come il Sacco) ma una struttura come quella di Cividale, cioè un reparto Centro di relazioni umane. Chi ha un problema, se non ce la fa in famiglia, sta lì, non a prendere le medicine, ma a parlare, discutere e vedere di risolvere il problema. Sono due alternative. Si potrebbero creare dei reparti negli ospedali civili, ma non come questi, dove le persone vengono condotte con la forza; se io prendo uno con la forza, poi dovrò trattenerlo con la forza. Le due alternative storiche sono, secondo me, Cividale e ReggioEmilia. In attesa che la cultura cambi, ci sono queste possibilità.

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Antonucci si riferisce a due situazioni ed esperienze precise, descritte ampiamente in altre parti del libro ed in altri suoi libri:

Una a Reggio Emilia (Centro d'Igiene Mentale condotto da Antonucci insieme a Giovanni Jervis anni 1970-71-72) in cui accorreva insieme ad un assistente sociale sul posto dell' "impazzito", non ricoverava in Tso e nemmeno dava psicofarmaci, ci parlava, vedeva se c'era qualche problema autentico di vita come attività-lavoro allievabile ... . [Una esperienza simile ha condotto per anni Giuseppe Bucalo a Furci Siculo per quanto non come responsabile di Centro Cim , e presumo continui lì e altrove, con meno mezzi che Antonucci che in più poteva contare su azioni concrete di assistenza sociale quali soldi dal comune se situazione molto disagiata dell'impazzito e/o agevolazioni per  lavoro; anche Luigi Cancrini ha messo in atto iniziative simili, cioè senza ricoveri forzati e psicofarmaci, come direttore di centro Cim, però ci pare intendendo l'equipe come sapere e specializzazione superiore più che come contatto umano alla pari ..]

L'altra antecedente  talmente rivoluzionaria per l'epoca da essere stata bloccata "manu militari"dalla Polizia: anno 1968, Cividale nel Friuli: E.Cotti, L.Tesi e G.Antonucci organizzano - su indicazione di F.Basaglia la cui esperienza di "apertura" dei manicomi era da poco iniziata - un nuovo reparto nell'Ospedale Civile che voleva essere organizzato come alternativa ai manicomi: una alternativa drastica anche agli attuali reparti psichiatrici ospedalieri perché il reparto era sempre aperto e -a meno che non li si prendesse da prima- non si davano psicofarmaci [esclusivamente quindi frequentato da "volontari" che altrimenti avevano problemi a tornare dai familiari come sempre impauriti di aver a che fare con un "pazzo"]. L'andarivieni dentro e fuori dall'ospedale, del tutto liberi, di ritenuti "matti" - .."sempre in giro, le donne andavano dal parrucchere, gli uomini a farsi la barba, chi voleva andava al cinema o in chiesa"- scandalizzò talmente i cittadini bempensanti del posto e del tempo che fu chiamata senza alcun motivo concreto la Forza Pubblica a chiudere tutto.

! ! Certamente che se gli attuali reparti psichiatrici e gli attuali centri Cim fossero come quei due sopracitati -del tutto volontari , sempre aperti e senza alcun psicofarmaco- la musica sarebbe molto diversa ! !

Quindi le due alternative proposte da Giorgio Antonucci sono due strutture che se adeguatamente collegate sostituiscono rispettivamente il pronto intervento /reparto psichiatrico ospedaliero  e i centri territoriali d'igiene mentale (Cim o simili), tutto viene sostituito! Tutto viene ad essere su base di libera scelta non coercizione e nemmeno psicofarmaci !
 
 

Ovvio che gli attuali psichiatri usciti dalle Università non vanno bene in strutture simili, perché la medicina non è usata, solo rispetto e attenzione per l'altro, un colloquio continuo e un'assistenza sociale concreta per problemi concreti.
Questo del personale opportuno per tali strutture - oltre il perdurare dello stigma, della paura nei nostri confronti da parte dei familiari e della gente, dell'ostilità degli psichiatri in carica- è il vero handicap di questo riproporre di Giorgio Antonucci le sue esperienze. In particolare chi prepara, dove
trovare un  "direttore" di Centro o di reparto come Giorgio Antonucci ?
 ! ? dove trovare cento-mille Giorgio Antonucci per ogni città d'Italia e altrove? !
ma forse ci sono già in giro.


(Se mai si ottenesse la "Riforma Antonucci" sopradelineata come modifica dell'attuale legge Basaglia (legge 180) e ci fossero dirigenti e personale nelle strutture proposte invece di vecchio tipo, eventualmente una Associazione di  utenti ed ex utenti di tali servizi chiederà il diritto di sfiduciare, chiedere ed ottenere la sostituzione, del personale di qualsiasi livello che si decidesse inadeguato).


Proponiamo questa alternativa di Giorgio Antonucci alla discussione degli interessati alla costituzione della "Associazione di Utenti-loro-malgrado ed ex Utenti di Servizi di Salute Mentale", sia pertanto alla lista nopazzia@listbot.com che ai visitatori del sito NO!PAZZIA.

Sia discussione che se farla nostra proposta-richiesta come Associazione.


Altri materiali su Giorgio Antonucci in questo sito:



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