NO!PAZZIA LIBRI


Tre libri recenti importanti (non ancora tradotti in italiano)[3 brevi recensioni e nota in fondo] [1 maggio 2006, piccole correz. 1 lug 006]

Segnaliamo, ma contiamo di recensire più ampiamente in seguito, tre libri importanti - e sperando che un editore italiano li editi traduca, invieremo anche copia del presente agli editori italiani del settore :

"Soteria - Through Madness to Deliverance" di Loren R. Mosher e Voyce Hendrix - 340 pag.; Xlibris 2004; $17,20 Usa

["Soteria - attraversare la pazzia fino a sgravarsene"] è il finamente ampio e leggibile da tutti resoconto sulle cliniche o "case Soteria", appena uscito negli Usa.
Le "case Soteria" sono state una esperienza controllata di ricerca universitaria in Usa dal '71 al '83. Ricerca in cui si paragonava gli esiti di trattamento psichiatrico convenzionale con psicofarmaci fatti in corsia psichiatrica di buona qualità, a trattamento programmaticamente senza psicofarmaci ma con personale poco o non specializzato che però intereagiva con continuità 24 ore su 24 e quasi alla-pari con i pazienti, in piccola residenza con un numero limitato di pazienti, circa 6, appunto la "Casa Soteria". Il paragone riguardava inizialmente il primo ricovero di diagnosticati schizofrenici; poi nelle ultime versioni delle Case Soteria anche altre diagnosi psichiatriche. Secondo l'ideatore e conduttore della sperimentazione Loren R. Mosher, psichiatra al tempo direttore dell' Istituto Federale Usa di Ricerca sulla Schizofrenia, i risultati del paragone pendono a favore delle case Soteria. Ma la psichiatria ufficiale Usa reagì ad istrice ai primi resoconti: estromise Mosher dalla carica e tagliò i fondi alla sperimentazione .. .

Sono seguite lunghe ma poco note al grande pubblico polemiche tra Mosher e la psichiatria. Sulla Casa Soteria circolavano solo brevi resoconti giornalistici o pubblicazioni tecniche poco leggibili da non-psichiatri. Alla fine Mosher si è dimesso (1998, vedi qui) (http://www.nopazzia.it/LRMosher/dimissioni.htm ) da socio della American Psychiatric Association, e ha incominciuato a rendere più ampiamente pubbliche questa esperienza le sue vicessitudini, le sue idee (vedi sito http://www.moshersoteria.com).
Questo libro è stato scritto da Mosher - insieme a Voyce Hendrix che è stato il direttore sempre presente nelle case Soteria - solo recentemente, poco prima di morire prematuramente (2004).

Finalmente c'è una descrizione ampia e completa delle case Soteria. Sono presentati descritti sia i presupposti concettuali (Mosher aveva frequentato la clinica-casa Kingsley Hall a Londra condotta da Ronald D. Laing ) che la vita di tutti i giorni nella casa Soteria, con i problemi riscontrati.
Con alcuni casi esemplari ben riusciti e alcuni problematici descritti ampiamente. Cioè sono riportati sia alcuni dei casi con buon risultato ma anche alcuni dei casi non andati a buon fine.

Circa il metodo l'aspetto più importante sottolineato ovunque è che si tratta di un "essere con" [being with] il paziente (chiamato in Soteria 'residente' proprio per voler togliere la distanza il rapporto medico-paziente, qui il più possibile negato) e non di un 'curare' (psichiatria ufficiale) o 'prendersi cura' (psichiatria critica, basagliana,..) di un 'bisognoso-malato'.

Risultati importanti di rilevanza mondiale di questa sperimentazione sono il metodo di lavoro messo a punto e che è per situazione di emergenza 'fuori di testa' . Quindi una prova di fatto sperimentale della non-necessità degli psicofarmaci nemmeno in tali più gravi situazioni. E che con questo metodo si ottengono soprattutto migliori risultati per quanto riguarda il numero molto più ridotto di 'ricadute' sul lungo periodo, rispetto i metodi farmacologici della psichiatria tradizionale.

Partita come sperimentazione controllata universitaria, l'esperienza delle case Soteria ha superato ampiamente tale orizzonte, è diventata il manifesto universale di una pratica di psichiatria alternativa, anzi piuttosto di non-psichiatria, senza farmaci e senza autorità d'esperti.

Di Loren R Mosher vedi brani in No!Pazzia - Contenuti - Autori . In particolare sulle Case Soteria e sul percorso fatto da Mosher per giungere a tale sperimentazione abbiamo già una descrizione in www.nopazzia.it/LRMosher/pazzo.htm

Nel proporlo a d editori italiani, sottolineamo ancora che rispetto resoconti precedenti sulle "case Soteria", questo libro ha il grosso merito sia di una descrizione finalmente ampia, che di non essere troppo tecnico, quindi alla portata di molti possibili interessati, quali operatori, familiari, utenti. E di costituire per la cultura in italia, spesso un pò provinciale, un passo avanti oltre dopo Basaglia. Basaglia è arrivato ad aprire i manicomi, poi è scomparso prematuramante: il dopo-il-manicomio i suoi seguaci - già limitati di numero gli autentici - non ci sembra affatto che siano capaci di gestirlo senza farsi fregare dal miraggio degli psicofarmaci, questo libro ci appare in proposito più che opportuno.


il metodo delle "case Soteria" è stato ripreso quasi fedelmente nella "Casa del Fuggitivo (dalla psichiatria) di Berlino" [Berliner Weglaufhaus] - http://www.weglaufhaus.de/index.html -, esperienza tuttora (2006) in piedi, però non agita da una struttura psichiatrica, ma dall'antipsichiatria di Berlino. La "Casa del fuggitivo di Berlino" è descritta ampiamente nel secondo libro che segnaliamo:

Flucht in die Wirklichkeit – Das Berliner Weglaufhaus - di Kerstin Kempker (Hg.); 344 pag; 1998; ISBN 3-925931-13-9; Berlin: Antipsychiatrieverlag 1998; 15,90 Eu

Qui in media ci sono 10-12 'pazienti', ora tutti liberi volontari, cioè qui per loro scelta. Questa esperienza va avanti felicemente dal gennaio 1996. Il libro è stato scritto a più mani a fine 1998.

La casa struttura muraria è stata data in donazione all'antipsichiatria berlinese da un genitore il cui figlio - in cura alla psichiatria ufficiale - si suicidò.

Il personale ora è per metà di ex-utenti - già Loren Mosher nelle ultime versioni delle Case Soteria aveva incominciato ad assumere ex-pazienti come personale pagato; effettivamente noi ex siamo i soli a poterci realmente rendere conto di quel che passa effettivamente per la mente di un 'matto'., dato che ci siamo passati (*). Il finanziamento alla Berliner Weglaufhaus è tramite uno spiraglio offerto dalla legge tedesca che paga giornalmente ogni ricovero come se la weglaufhaus fosse una clinica psichiatrica convenzionata. Non ci sono solo 'primi ricoveri' come nella situazione di sperimentazione universitaria delle case Soteria, ma è accettato qualsiasi in pericolo di essere preso a forza dalla psichiatria, appunto dei 'fuggitivi' dalla psichiatria, anche chi è tale solo perché la famiglia lo vuole mandare ad ogni costo nelle strutture psichiatriche.

Tranne queste differenze, il metodo è sostanzialmente lo stesso delle case Soteria. Forse, ma non certo, una maggiore integrazione alla pari tra operatori e 'fuggitivi' nel gestire la vita in comune (c'è in più una stanza con il pungigh-ball per sfogare la rabbia , .. )

Ma la differenza principale importante è che non c'è ora uno psichiatra di riferimento come nelle case Soteria. La concezione e la pratica della "Casa del Fuggitivo di Berlino" è oltre che non-farmacologioca, anche totalmente non-psichiatrica. Alcuni degli operatori sono psicologi, altri filosofi, ma la loro specializzazione accademica non vale ora qui.

Invece, come anche ma meno nella case Soteria, un impegno grosso degli operatori della Weglaufhaus è trovare una sistemazione, un lavoro, una casa, per chi uscirà dalla weglaufhaus. Dato che la permanenza è limitata ad un massimo di tre-sei mesi. Giustamente dato che si tratta anche qui principalmente di ricovero per situazione di emergenza 'fuori di testa', quelle situazioni per intenderci che gli psichiatri nostrani chiamano 'acuzie' e risolvono col ricovero forzato - (poi gli psichiatri subito a seguire psicofarmaci-per-sempre, rendendoci di fatto inabili-a-vita).

La non sufficiente conoscenza del tedesco da parte di chi scrive non mi permette di descrivere il libro, ma posso segnalare due resoconti brevi già tradotti in italiano in no!pazzia :

-- Iris Holling: La casa-riparo o "casa-del-fuggitivo" "Weglaufhaus" di Berlino - Tre anni di pratica antipsichiatrica (2002)(richiamabile qui)(http://www.nopazzia.it/casaberlino.htm )

--Weglaufhaus di Berlino, di Sabine Dick (aggiornamento 2004)(http://www.nopazzia.it/casaberlino_agg.html )

Da relazioni fatte da operatori della Weglaufhaus venuti in Italia a congressi dell'antipsichiatria italiana, risulta che non sempre sono rose e fiori, a fatica ma ci si riesce; però in particolare alcuni pochissimi 'rifugiati' sono risultati talmente insostenibili da averli dovuti portare al ricovero ospedaliero tradizionale.

(*) Ex-utenti impiegati come operatori pagati: Alcuni Servizi Territoriali di Salute Mentale (Distretti di Salute Mentale, Centri di Salute Mentale, ..) in Toscana stanno usando lo stesso metodo, assumere come 'facilitatori' alcuni ex-utenti.


terzo libro altrettanto importante, segnaliamo:

"Mad in America" di Robert Whitaker "bad science, bad medicine,and the enduring mistreatment of the mentally ill" - 334 pag, Basic Books /Perseus Books, New York, 2002; paperback 2003 , $ 17,50 Usa

[Matto in America - cattiva scienza, cattiva medicina, e perdurante mistrattamento del paziente mentale]

Questo è un ampio resoconto della situazione dei 'matti' in Usa negli ultimi tre secoli, ma oltre la metà del libro riguarda gli anni recenti e recentissimi, dall'introduzione degli psicofarmaci negli anni '960 agli ultimissimi psicofarmaci antipsicotici 'atipici' anni 2000.

Robert Whitaker è un giornalista di professione, specializzato in argomenti scientifici, è stato finalista per il massimo premio Usa di giornalismo - il premio Pulitzer - nel 1998.

Quindi un resoconto giornalistico, leggibile da tutti, non strettamente tecnico per i soli addetti ai lavori. E la necessità d'inchiesta e mentalità e libertà giornalistica gli fa dire senza peli sulla lingua quel che gli 'addetti ai lavori' di fatto spesso non evidenziano guardandosi l'un l'altro. Ma con approfonditi riscontri e documentazione. Anche con squarci di prospettiva più ampia quale la parallela situazione culturale e sociale.

Traduciamo dal risvolto di copertina:

" In Mad in America, il giornalista medico vincitore di premio award Robert Whitaker rivela una sorprendente verità: gli schizofrenici negli Stati Uniti riescono correntemente peggio che nei più poveri paesi del mondo, e anche peggio di quanto riuscissero nei manicomi di inizio secolo. Percorrendo tre secoli di "cure" per la pazzia - dalle pratiche dell'era dell'Illuminismo di far ruotare rapidamente il pazzo fino ai tagli dei lobi del cervello e all'elettrochoc del 1930 - Whitaker mostra come le terapie mediche sono state usate per silenziare i pazienti, rendere ottenebrate le loro menti. Ma probabilmente la rivelazione più incriminante è l'inchiesta di Whitaker su come le compagnie farmaceutiche hanno recentemente distorto i loro resoconti nello sforzo di provare l'efficienza dei loro prodotti. Quale martellante storia sia sociale che medica, Mad in America solleva importanti questioni circa i nostri obblighi rispetto i matti, che cosa singnifica essere "insano", e cosa noi riteniamo debba avere più valore nei riguardi della mente umana. "

Dato che le cure psichiatriche in Italia - ora sempre pesantemente farmacologiche - sono attualmente le stesse che negli Usa, dato che i testi universitari psichiatrici italiani sono principalmente traduzioni da quelli Usa, .., e che negli Usa le inchieste giornalistiche si fanno veramente, questo libro ci riguarda, noi italiani, direttamente. Ancor più direttamente noi 'pazzi' e familiari ci riguarda la seconda metà del libro che discute delle 'cure' psichiatriche attuali. In questo libro i retrosceni, le verità taciute, le menzogne delle cure che non curano, i danni procurati, la propaganda farmaceutica diffusa come scienza, .., il tutto è svelato e documentato. E la psichiatria attuale, le sue cure, la sua acquiescenza se non connubio con l'industria farmaceutica, ne esce con le ossa rotte.
E il tutto scritto e documentato da un giornalista scientifico di mestiere, indipendente da gruppi e parrocchie.

Mentre in Italia si sottace e si tace; difatti il grosso della cultura e dell'informazione continua a crogiolarsi nel ricordo e nell'edificazione di un Franco Basaglia ora anni 2000 ampiamente disatteso nelle pratiche e nei principi, oltre che non più adeguato alla nuova situazione. Nei servizi psichiatrici territoriali gli psichiatri ci riempiono per-sempre di droghe attutenti assuefacenti debilitanti danneggianti disabilitanti. E la minoranza di psichiatri basagliani al massimo predicano contro ma nella loro pratica fanno lo stesso.
Le ultime versioni dei 'farmaci' sono dieci volte più costose delle precedenti, con gran gioia delle industrie, ma non veramente risultati più netti né senza spine di danni anche vitali (vedi ultimi due capitoli del libro di Whitaker)



(Nota di no!pazzia:)

E, a proposito di questi 3 e altri libri non tradotti non editi in italiano, la mancanza di libri critici della psichiatria e degli psicofarmaci adeguatamente disponibili in lingua italiana è estremamente pericolosa. Nelle conferenze, nei media nostrani, in tutte le strutture territoriali statali di "salute Mentale", possono tranquillamente imperare senza pressoché contradditorio gli psichiatri più burocrati cioè paurosi di responsabilità e di non avanzamenti, quindi vigliacchi sostenitori degli psicofarmaci-per-sempre. Se lo psichiatra dà lo psicofarmaco non è che si riduce la "pericolosità a se stesso e agli altri", anzi; ma burocraticamente si ritengono con il culo protetto da tale prassi .. .
Nei media risultano essere sempre presenti gli psichiatri più d'assalto, quelli legati a doppio filo alle cliniche private e all'industria farmaceutica. L'industria farmaceutica sovvenziona ricerche e pubblicazioni, quelle a loro favorevoli. Quindi di fatto con questo mezzo la farmaco-industria agevola avanzamenti di grado e di carriera degli psichiatri a loro favorevoli. Ma anche libri e giornalisti compiacenti sono finanziati dall'enorme flusso di denaro.
I genitori possono essere facilmente convinti dagli psichiatri che si tratti di 'cure' necessarie inevitabili e non di droghe attutenti il cervello, che sarebbe meglio smettere quanto prima - gradualmente data l'assuefazione, ma nemmeno questo è rivelato.
Noi stessi, i pazienti, convinti dalle stesse menzogne per noi centuplicate, perdiamo gli anni e la vita sotto tali false 'cure', del tutto senza informazione per poter reclamare, quei pochissimi che reclamano non ascoltati anzi di regola ancor più costretti a farmaci per forza. Quando invece delle alternative ci sarebbero ..

In particolare anche il 'pubblico informato' cade in preda ad una ora molto frequente versione sui media di tali psichiatri d'assalto, quegli psichiatri che reclamizzano la 'depressione' come frequente ovunque - fino a pochi decenni fa era un 'disturbo' quasi inesistente - e che contrabbandano spudoratamente droghe sintetiche artificialmente rassicuranti, assuefacenti, gli antidepressivi, quali rimedi medici necessari al primo acchito di giù di morale, anche prima, e (di fatto, anche a causa dell'assuefazione) per-sempre.


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